
Desiderio nasce a Benevento intorno al 1027. Proviene da una nobile famiglia longobarda ed entra nel monastero di Montecassino ancora giovanissimo. Nel marzo del 1058 viene eletto abate e mantiene l’incarico fino al 1087. In questo stesso anno diventa papa col nome di Vittore III.
Desiderio non è solo una guida per i suoi monaci, ma diventa un punto di riferimento della vita politica, culturale e religiosa del suo tempo. È un abile diplomatico e un attento uomo politico, con una personalità forte, che emerge anche dalla particolare firma, quasi “parlante” con cui sottoscriveva i documenti ufficiali.
Governa per trent’anni: trasforma e ricostruisce Montecassino, a partire dalla chiesa abbaziale, commissiona opere d’arte e libri e aumenta il benessere economico del monastero. Il monaco Leone Marsicano, che vive nell’epoca di Desiderio ed è quindi ‘testimone oculare’ delle sue imprese, lo descrive nel Libro III della “Chronica Monasterii Casinensis” come un abate che si distingue non solo per il restauro e la costruzione degli edifici, ma soprattutto per il suo impegno nella conservazione e nella diffusione della conoscenza.
Un’immagine particolarmente evocativa è la “Scena di dedica” contenuta nel manoscritto Vat. Lat. 1202. Desiderio indossa un grande mantello di colore rosso. Questo indumento gli spetta perché è cardinale della chiesa romana di Santa Cecilia in Trastevere e legato pontificio per l’Italia Meridionale. È raffigurato mentre porge il libro a san Benedetto, insieme ad altri codici, posti ai suoi piedi, con le legature gemmate. Nella parte inferiore dell’immagine compaiono inoltre chiese, laghi e città murate, che l’abate offre al santo. Due didascalie accompagnano la scena e spiegano il senso e lo scopo dell’offerta: “Insieme a questi edifici accetta, o Padre, i molti splendidi libri. Io ti porto terre e laghi. Possa tu portare a me il Paradiso” (“Cum domibus miros plures pater accipe libros. Rura laco presto. Caeli michi prestitor esto”).
Desiderio è l’artefice di una vera “età dell’oro” per Montecassino. Con lui, il monastero vive un periodo di grande splendore e diventa uno dei principali centri di cultura e d’arte di tutta l’Europa.